ESCAMOTAGE PER ALLEGGERIRE L’IMPOSIZIONE FISCALE: SEPARAZIONE SU CARTA ED INTESTAZIONE DI IMMOBILI A FIGLI MINORENNI.
In Italia si sa, la pressione fiscale è alle stelle e sempre più italiani, per continuare ad avere una vita dignitosa, aguzzano l’ingegno per pagare meno. Mai come negli ultimi anni il denaro sembra aver preso il sopravvento sui sentimenti e così è scoppiato il boom delle coppie che si separano solo su carta per pagare meno IRPEF e dell’intestazione degli immobili ai figli minorenni per usufruire delle agevolazioni sulla prima casa.
Il conteggio per il pagamento delle tasse si basa sull’ISEE (Indicatore di Situazione Economica Equivalente). Questo parametro nel caso di una coppia sposata in regime di comunione legale dei beni, viene calcolato su entrambi i redditi, mentre con una separazione si determinerà un ISEE più basso perchè basato sulle entrate di un solo coniuge. Di conseguenza, si avrà un aumento delle prestazioni sociali agevolate per le famiglie. Così facendo ci sarebbe anche un evidente taglio sull’IRPEF e sulle addizionali comunali e regionali con la detrazione dal reddito dell’assegno annuale di mantenimento dei figli. In più, nel caso in cui uno dei due genitori, separati legalmente, andasse a risiedere nella seconda casa, su questo immobile si potrebbero portare in detrazione gli interessi passivi pagati sul mutuo e non pagarne la relativa IMU (da versare invece qualora l’immobile risulti come seconda casa). L’IMU sulla casa coniugale, infatti, è a carico del coniuge assegnatario e dunque si rientra nella casistica dell’esenzione se si utilizza il secondo immobile come abitazione principale.
Ma per risparmiare sulle tasse si fa di tutto, anche intestare un immobile al figlio minore. Per procedere all’operazione serve l’autorizzazione del giudice tutelare (si tratta di un atto di amministrazione straordinaria in favore del minore il cui via libera può essere richiesto direttamente dal notaio o al tribunale come atto di volontaria giurisdizione). Sono necessari, però, alcuni requisiti:
- vostro figlio non deve avere nessun immobile già intestato al momento della richiesta;
- i genitori devono essere entrambi consenzienti e d’accordo al momento della firma;
- la residenza deve essere effettuata presso il comune dove è costruito l’immobile in questione;
- per il figlio minorenne deve essere il primo ed unico alloggio indicato sulla carta come prima casa.
Vediamo da vicino invece quali sono le controindicazioni.
Acquistare una casa da intestare al figlio minore configura una forma di “donazione indiretta”; ciò consente ad un eventuale secondo figlio di impugnare l’atto nel caso in cui i genitori non provvedano a donare anche a lui la stessa somma. I genitori, salvo il caso di ritornare davanti al giudice o al notaio, non potranno più disporre del bene al compimento dei 18 anni del figlio che ne acquisterà la piena proprietà. Il minore che avrà un immobile intestato non potrà più chiedere in futuro agevolazioni fiscali sulla prima casa per altri immobili. Questo perchè dette agevolazioni possono essere richieste una sola volta per una sola casa. Inoltre un minore non avendo reddito non può risultare titolare di un finanziamento. Ciò comporta che se l’immobile fosse acquistato con un mutuo, il prestito non potrà essere portato in detrazione. Infatti tale bonus è ammesso solo per chi risulta contemporaneamente intestatario del contratto di mutuo e dell’immobile. Infine, fino a quando il minore non raggiunga la maggior età, i genitori avranno l’usufrutto sulla proprietà e denunceranno l’immobile tra le loro tasse come seconda casa, salvo la separazione fittizia.
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